Le restrizioni sono meno rigide, abbiamo già affrontato una situazione simile eppure che fatica questo secondo lockdown! Le emozioni di tristezza e isolamento sono molto forti e le motivazioni possono essere diverse, come la differenziazione in zone, l’assenza dell’effetto novità e della possibilità di progettare.
NON SIAMO TUTTI NELLA STESSA SITUAZIONE
La divisone in zone dell’Italia a seconda della gravità, è una scelta comprensibile e di senso ma il nostro cervello questo non lo sa! Il fatto di non vivere tutti la stessa situazione genera senso di ingiustizia e quindi rabbia.
MANCA L’EFFETTO NOVITÀ
Per quanto a volte possa spaventare, la novità è in grado di stimolare molto la curiosità delle persone, favorendo l’esplorazione e l’intraprendenza. Credendo fosse limitato nel tempo, molte persone sono riuscite a utilizzare il primo lockdown come un’opportunità: hanno iniziato a fare sport, cucinare, studiare o ad impegnarsi in tutte quelle attività rimandate a lungo.
MANCA LA POSSIBILITÀ DI PROGETTARE
Avere un obbiettivo ci spinge all’azione e attiva le nostre risorse per raggiungerlo. L’incertezza del futuro e quindi l’impossibilità di fare progetti a lungo termine, da un matrimonio ad un semplice week end in montagna, inibisce le azioni e rende più passivi.
Tutto ciò genera forti sentimenti di tristezza. Questa emozione emerge quando si ha la sensazione di aver perso qualcosa di importante e quindi è utile perché consente di risparmiare le energie necessarie per ristabilire l’equilibrio perso. Per questo motivo ora le persone vivono un forte bisogno di prendersi cura di sé, che rende però difficile essere empatici con gli altri, portandole così a chiudersi in se stesse e a vivere con un forte senso di isolamento.
L’uomo è un animale sociale, ha bisogno degli altri, del contatto e del loro sostegno. Avere bisogno dell’altro e contemporaneamente provarne timore, per paura di contagiare o essere contagiati, crea disorientamento e insicurezza.
COSA POSSIAMO FARE?
- Trovare un modo alternativo per comunicare con amici o famigliari, telefono o videochiamata, anche se non ne abbiamo voglia, anche se ci sentiamo appesantiti. Condividere la difficoltà e comprendere di non essere i soli a viverla alleggerisce i sentimenti di isolamento.
- Intraprendere un percorso psicologico per approfondire le diverse tematiche ed emozioni emerse. Quindi se lo desideri, puoi contattarmi cliccando qui!
- Tenere a mente che questo momento avrà una fine e che torneremo alla normalità, che sia quella a cui eravamo abituati oppure una nuova, perché ricordiamo che…